“L’ultima cosa che uno si aspetta di vedere, sui primi aspri rilievi valdostani, all’imbocco della valle del lys, è la chioma argentea di un ulivo, un limone carico di frutti o un mandorlo fiorito a febbraio.”
L’adret, il versante orografico sinistro della Vallée, esposto a sud, vi stupirà a primavera con fioriture inattese e per il suo microclima, richiamando alla mente inediti parallelismi con certi paesaggi della riviera ligure. A Pont-Saint-Martin, punto di partenza per questa camminata, siamo a quota decisamente bassa (345 m), rispetto alla cerchia di vette che già all’imbocco della valle incombe sulla stretta piana dove scorre la Dora Baltea. Tuttavia, proprio il bastione della montagna, con elevatissime pendenze, offre calore e protezione alle pergole, le topie, del Nebbiolo di montagna.
L’invito è, appunto, a mettersi in cammino sui sentieri ottimamente segnati del “Cammino Balteo”, un itinerario escursionistico in 23 tappe, che costeggia a quote relativamente basse tutto il corso della Dora Baltea e l’imbocco delle valli principali su entrambi i versanti, per andare alla scoperta della Valle d’Aosta meno nota, quella dei paesaggi rurali, delle borgate sparse e degli eroici vigneti terrazzati lungo le pendici dell’adret.
Per questo itinerario abbiamo preso in considerazione parti della prima e della terza tappa, per una proposta di cammino relativamente facile, a cui dedicare una giornata, prevedendo anche una sosta a pranzo nella bella borgata capoluogo di Perloz, una visita al Museo del vino e della vite di Donnas e una degustazione alla cantina sociale Caves cooperatives de Donnas.
La prima meraviglia è proprio il punto di partenza, quel ponte romano che dal I secolo a.C. varca con un’unica campata le acque sovente tumultuose del Lys. Calcando le “basole” levigate dal tempo saliamo oltre il ponte, per trovare i primi segnavia per Lillianes, sul primo tratto in ripida salita: aiutano i gradini della salita di San Giacomo che, tra orti decisamente mediterranei, conducono al neogotico castello Baraing, sede della Comunità Montana Mont Rose. Ai suoi piedi, e intorno alla adiacente chiesa romanica di Fontaney, che vediamo dall’alto, spiccano i vigneti terrazzati sostenuti da caratteristici pilastrini.
La salita continua su mulattiera, verso le case di Plan de Brun, ancora tra vigne a pergola.
Dalle case più alte della frazione parte una mulattiera che sale gradualmente tra muri a secco, ombreggiata dai castagni, con vista sulle vette più interne, lungo la valle del Lys. La salita si conclude a una cappelletta e al successivo trivio.
Al ritorno dovremo seguire da qui le indicazioni per Donnas della tappa 3, ma ora proseguiamo verso Perloz, un nucleo compatto di case medievali.
Da notare, proprio all’ingresso della borgata, la casa-forte Charles, con un paio di bifore gotiche. Un altro castello, all’interno dell’abitato, era dimora dei Vallaise, signori del luogo dal XII secolo. La parrocchiale del Santissimo Salvatore, di fondazione altomedievale, ma rifatta nel XVII secolo, conserva sulla facciata a capanna un affresco del 1676, raffigurante il Giudizio Universale. Lungo la via principale, in un locale a libero accesso, si visita un antico torchio per la pressatura delle vinacce in un edificio databile al XVI secolo. Il torchio funzionava grazie al principio della leva, ed era azionato da una trave di castagno lunga oltre 7 metri. Il torchio fu utilizzato fino agli anni ’20 del XX secolo.
Un ristorante in paese è la garanzia che non si camminerà digiuni e dopo una sosta ristoratrice riprendiamo il cammino tornando alla cappelletta lungo la via dell’andata. Seguiamo le indicazioni della terza tappa del Cammino Balteo, verso il santuario della Madonna della Guardia. Un bel prato verde panoramico sulla valle sottostante circonda la chiesa e il ricovero porticato per i pellegrini. Documentato dal XII secolo, il santuario attuale risale al rifacimento settecentesco. Fatto rifornimento d’acqua alla bella fontana del XVII secolo, seguiamo il viottolo d’accesso che ci porta alla strada per Boschi Superiore: oltre le prime case della borgata bisogna prestare attenzione alla segnaletica, che porta a scendere su una ripida mulattiera a gradoni.
Di nuovo tra le vigne, incrociamo il percorso dell’andata: qui è possibile tornare direttamente a Pont-Saint-Martin in pochi minuti, ma il consiglio è di continuare a seguire a destra, su una comoda stradina asfaltata, le indicazioni per Donnas. La via, priva di traffico, attraversa una costa coltivata a vite e ulivo, panoramica sulla bassa valle della Dora e sulla stretta di Bard. Da questo punto in poi il percorso è quasi tutto in lieve discesa e privo di difficoltà. In vista delle prime case di Donnas, l’itinerario si tiene a ridosso delle alture, lungo la rue Barmes, tra le vigne, quindi scende la via Janin e, ormai nella parte antica del paese, imbocca la via Treby.
Qui si trova l’antica latteria turnaria di Treby, ospitata dal 1902 al 1980, anno della sua chiusura, nell’oratorio di Santo Spirito, sede della omonima confraternita dal 1020. Costituitasi già alla fine del XIX secolo, la latteria sociale raccoglieva dai singoli produttori il latte che qui veniva trasformato. Oggi la latteria è stata restaurata e vi è allestito un ecomuseo dedicato all’arte casearia. Nell’ambiente attiguo sono stati recuperati anche gli affreschi che illustrano le attività dei confrères du Saint-Esprit.
Siamo alla fine della passeggiata, ma conviene fare ancora qualche passo per la visita al borgo medievale di Donnas, sorto lungo la via consolare romana e, in epoca medievale, sul percorso della Via Francigena. Ci si entra dalla porta orientale e si segue la via Principe Tommaso, fiancheggiata sui due lati da una compatta cortina di antiche case. Al termine della via si prosegue su un tratto ben conservato della strada romana, intagliata nella viva roccia, fino all’arco alto 4 metri e, poco oltre, alla colonna miliaria romana che indica la distanza da separa Donnas da Augusta Praetoria (Aosta): XXXVI miglia, cioè circa 54 km.
Non resta che tornare sui nostri passi fino al centro del paese, per concludere in bellezza la giornata, con la visita al Museo del vino e della vite, che ha sede nelle cantine dell’asilo “Anna Caterina Selve”. I grandiosi ambienti voltati delle cantine, costruite nel 1877, hanno ospitato dal 1971 al 1976 la sede delle Caves Coopératives de Donnas e le botti del primo vino a denominazione di origine controllata della Valle d’Aosta, il Donnas Doc. Semplici attrezzi costruiti dagli stessi viticoltori, immutati nel tempo dal XIII secolo (e tutt’ora in uso), documentano le pratiche agricole della montagna. Un ambiente estremo, dove il contadino è però riuscito a stabilire un rapporto armonico con una natura delle più ostili, ottenendo prodotti di assoluta eccellenza.
Non resta che fare ancora qualche passo fino alle Caves Cooperative de Donnas, lungo la SS 26, poco oltre la stazione, per brindare alla giornata di cammino con un Vallée d’Aoste Donnas Doc.
Una giornata di cammino
Lunghezza: 8 km
Dislivello: in salita 400 m, in discesa, 420 m
Difficoltà: facile, ma sono necessari scarponcini da trekking con suola tassellata ed è consigliato l’uso dei bastoncini.
Mangiare: a Perloz, Osteria Mansio 1695, anche con servizio bar, tel. 371 4131458, Chef-lieu 65, www.osteriamansio1695.it.
Comune di Perloz: per informazioni sull’antico torchio, tel. 0125 807974.
Comune di Donnas: l’Ecomuseo Latteria di Treby è aperto la domenica pomeriggio, da metà marzo a metà ottobre, o su prenotazione. Il Museo del vino e della viticoltura si trova in piazza XXV Aprile 9 ed è aperto la domenica a cura dell’associazione Monelli dell’arte. Per informazioni e prenotazioni, tel. 0125 807051, 0125 804728 (dal lunedì al venerdì).
Acquisti: A Donnas, Caves Cooperatives de Donnas: visita e degustazione su prenotazione, via Roma 97, tel. 0125 807096.
A Pont-Saint-Martin, ottimi salumi, dal lardo al boudin per un pranzo al sacco, alla Macelleria Salumeria Porté, rue E. Chanoux 73, tel. 0125 807076.